31 maggio, 2008

Altrove

Temevo peggio. Lo choc iniziale conseguente alla questione del visto si è ridimensionato velocemente. Saranno le miriadi di cose da fare che mi tengono impegnata. Di fatto non vedo l'ora di partire. Il mio attuale stato esistenziale è l'impazienza. Non ho ancora ben chiara in mente la data del mio arrivo perchè devo decidere dove fare scalo (se Berlino o Parigi). Comunque tra fine giugno e inizio luglio sarò a Casale. Già...
Beh, nel frattempo vi aggiorno sulle tappe del mio viaggio, definite più o meno fino al 24 giugno: parto il 10 per Hanoi; dal 13 al 17 sarò a Siem Reap; 17-18 Phnom Penh; 19 Vientiane; dopodichè Luang Prabang fino al 23. Questa sera discutevo con Filippo della possibilità di raggiungere il confine con la Thailandia attraversando il Mekong. Dev'essere uno spettacolo meraviglioso. Il viaggio si concluderà comunque, in ogni caso, a Bangkok. E il blog ho deciso di chiuderlo definitivamente al mio arrivo a Casale. Ora vado a nanna cari.

26 maggio, 2008

No Title

Non riesco ad ottenere il rinnovo del visto cinese. Al di là degli inconvenienti meramente pratici (che si riducono essenzialmente a: 1. lasciare un paio di valigie a Silvia e Monica che tornano in Italia e si sono gentilmente offerte di aiutarmi a "traslocare"; 2. comprare un biglietto ex novo da Bangkok) è davvero una gran menata. Lo ammetto, l'attesa era diventata insopportabile ma così... così ho solo più due settimane da passare a Shanghai. Faccio ancora fatica a crederci. Sono sdraiata nel letto, con un gran mal di testa, che non so se attribuire all'afa infernale di questi giorni o, più verosimilmente, alla botta di tensione che mi è salita appena ho ricevuto la notizia questa mattina. Non c'è proprio niente da fare. Se non chiudere la porta prima del previsto. Beh, volevo solo dirvelo, nei prossimi giorni penso non avrò molto tempo per sentirvi via mail/skype e non so se sarò nel giusto mood per scrivere sul blog. Insomma, in qualche modo, comunque, vi terrò aggiornati.

20 maggio, 2008

Telepatismi


Non che possa interessare a molti (forse giusto alla Ile, con cui condivido non solo il segno zodiacale ma anche il giorno di nascita). Ma questa mattina, leggendo l'oroscopo di Internazionale, ho avuto quasi i brividi :-).
"Caro Rob, sono Bilancia da una vita e rimango sempre sconcertato quando sento dire che le Bilance non sanno prendere decisioni. Secondo la mia esperienza personale, invece, siamo esperti di completezza. Ci sforziamo sempre di rispettare il punto di vista degli altri e quando prendiamo una decisione cerchiamo di tenere conto di tutte le informazioni disponibili, anche se sono in contrasto con la nostra visione delle cose. So bene che la fretta e la velocità dominano la nostra cultura: la maggior parte delle persone è stata contagiata dall'idea che ‘se una cosa non si può fare subito, non è interessante'. Da questo punto di vista le Bilance possono sembrare esitanti e incerte. In realtà siamo riflessive e giudiziose. Ti prego, aiutami a sfatare questo luogo comune".–Bilancia Oculata
Cara Oculata, le tue osservazioni sono giuste. Le riferirò ai lettori della Bilancia, perché è fondamentale che nei prossimi giorni non siano fraintesi.
Eh?

19 maggio, 2008

If a man isn't willing to take some risk for his opinions, either his opinions are no good or he's no good (E. Pound)

In questi anni mi sono specializzata ad aspettare. Non sono mai stata brava a prendere decisioni. Mi viene più facile osservare e riflettere. Ho un talento particolare ad adattarmi. Godo delle cose che mi vengono date e le rendo migliori, molte volte. Non penso di peccare di autostima. Anche perchè in questo momento mi pesa profondamente il fatto di non possedere la dote complementare, ovvero la capacità di aver alti ideali e di sapere coltivare progetti concreti. Vivere bene la quotidianità non è abbastanza. Normalmente mi sento contenta così e penso anche che per molte persone sarebbe già una grande conquista il sapersi gestire serenamente giorno per giorno. Nel mio caso si tratta di una caratteristica naturale e, come tutto quello che si dà per scontato, forse non la so apprezzare a sufficienza. Invece mi chiedo se il non sapere rischiare sia indice di una mediocrità di fondo o dell'inconsistenza dei propri sogni. Non è facile trovare un capro espiatorio.

16 maggio, 2008

Crash

Ho appena fatto un incidente in bicicletta. I cinesi per strada, o forse gli shanghainesi, sono veramente dei minchioni. Il soggetto incriminato del mio caso, per proporvi un esempio fresco fresco, ha pensato bene di tagliarmi la strada inserendosi alla mia destra e rallentando allo stesso tempo fino a infilarsi nella mia ruota anteriore. Giuro, è stata solo colpa sua. Posso dire un'altra volta minchione? Minchione. Fatto sta che, dopo un gioco di incastri ruota contro ruota, mi sono ritrovata per terra. Per fortuna procedevamo lentamente entrambi... così alla fine me la sono cavata con un po' di graffi e lividi. E una ventina di cinesi preoccupatissimi che (credo) mi chiedevano come stavo. Tutto sommato, considerato che a) vivo con un gatto che si affila quotidianamente le unghie sulle mie gambe e b) quando cammino sbatto regolarmente contro ogni spigolo presente sulle mie traiettorie, il mio aspetto non è poi così diverso dal solito!! I will survive... ma era meglio se non succedeva. biz.

15 maggio, 2008

Evasioni

Eccomi qui, sono ancora viva. Scrivo solo ora perchè sono tornata ieri sera da Hong Kong. Del terremoto, nel sud della Cina, non si sono sentiti nemmeno echi lontani. Neppure a Shanghai, a quanto pare, sebbene i telegiornali all'estero non debbano essere stati molto chiari al riguardo. Da qui, suppongo, la ragione di tutti i messaggi e le mail che ho ricevuto nei giorni scorsi (grazie, comunque!!). Il blog ormai procede a singhiozzo, sorry. Mi consola sapere che anche la Meimei, quando stava per lasciare Boston, aveva perso completamente la voglia di scrivere. E' solo che penso ad altro. Alla partenza per l'Indocina. Alle decisioni che dovrò prendere, a quello che troverò al mio rientro in Italia e, ancor di più, a quello che non troverò. Della quotidianità che avevo prima di trasferirmi a Shanghai non è rimasto nulla e non posso nemmeno pensare di poter recuperare qualcosa. Faccio riferimento alla mia vita sentimentale, principalmente. Prima ogni decisione andava soppesata in maniera duplice, ora devo fare da sola. L'esperienza cinese, in quest'ottica, è stata meravigliosa, leggera, divertente ma anche difficile, a volte troppo densa e altre volte troppo vuota. L'intensità con cui ho vissuto questo periodo è certamente legata al recupero della mia autonomia. Sono finalmente proiettata su di me. Ecco perchè non trovo un uomo che mi piaccia (sono chiusa ermeticamente rispetto a qualunque tipo di relazione) o perchè ho deciso di partire per un viaggio da sola. Quando mi irrigidisco se qualcuno mi chiede cosa voglio fare una volta tornata in Europa o, peggio ancora, mi fa presente cosa sarebbe meglio che io facessi è perchè sento minata questa ritrovata indipendenza. Lo so che è stupido ed è un problema mio. Ma quando non ho le idee chiare su qualcosa, subisco queste domande come intrusioni fini a se stesse; purtroppo patisco in maniera eccessiva il giudizio degli altri e, anche se poste con le migliori intenzioni, certe osservazioni mi fanno solo traballare di più, non hanno nessun risvolto positivo. Chissà perchè cavolo sono così poco sicura di me... Ci dormirò su. Notte a tutti.

06 maggio, 2008

A stare a Pechino...

... sembra davvero di essere in Cina...