Adoro HK. Già l'anno scorso mi aveva lasciato addosso una sensazione indelebile. E, considerata la tipologia di città che normalmente mi fa impazzire, non riuscivo a spiegarmi il perchè. In questo viaggio, invece, ho fatto una scoperta inquietante: HK ha una miriade di punti in comune con Venezia. Ve li elenco:
1. L'umidità. Anche se forse anche per un veneziano HK in estate potrebbe andare un pochino troppo oltre il limite sopportabile.
2. I passaggi sopraelevati (vedi qualche post sotto) sono l'equivalente dei ponti veneziani. Due città percorse su due livelli, uno terra/acqua, l'altro a un livello superiore.
3. Diretta conseguenza di questa caratteristica: le scale. Tra l'altro, come mi succede sempre quando torno da Venezia, oggi ho un sedere da paura.
4. Odore di acqua stagnante. La mia madeleine per eccellenza. In questi giorni non si sentiva molto perchè non faceva troppo caldo ma appena saliva dall'acqua un po' di essenza di marcio mi scioglievo completamente.
5. I dim sum, specialità hongkonghese che viene servita a pranzo (sono dei piattini con ravioli o altre cosine tipiche), sembrano troppo i cicchetti dei bacari.
6. La folla. Incontenibile e snervante.
7. Il traghetto. Salire su quello che da HK Island porta a Kowloon è struggente come prenderne uno a Venezia per andare alla stazione o a Piazzale Roma.
8. La decadenza. Questo aspetto è il più interessante ma anche il più insidioso e contestabile. A me HK da' una sensazione di decadenza comparabile solo a quella che suscita Venezia. La stessa aura di potere in esaurimento. Ok, Venezia è una mummia, un cadavere imbalsamato per bene mentre HK è una città vivace, ancora in fermento, piena di stimoli. Ma se la si osserva con attenzione ha un che di putrido, di malato. Senza contare che la riannessione alla Cina l'ha privata di quella autonomia che le assicurava un autentico splendore. In questo senso azzardo un'ipotesi che tanto non potrò mai verificare: HK sarà la Venezia del 2200. Basta con 'ste cazzate per cui ogni città con tre canali e due ponti viene definita se in Olanda la Venezia del nord, se a Shanghai la Venezia cinese ecc. ecc. Le somiglianze devono essere un po' più sostanziose.
ora me ne vado a dormire.
1. L'umidità. Anche se forse anche per un veneziano HK in estate potrebbe andare un pochino troppo oltre il limite sopportabile.
2. I passaggi sopraelevati (vedi qualche post sotto) sono l'equivalente dei ponti veneziani. Due città percorse su due livelli, uno terra/acqua, l'altro a un livello superiore.
3. Diretta conseguenza di questa caratteristica: le scale. Tra l'altro, come mi succede sempre quando torno da Venezia, oggi ho un sedere da paura.
4. Odore di acqua stagnante. La mia madeleine per eccellenza. In questi giorni non si sentiva molto perchè non faceva troppo caldo ma appena saliva dall'acqua un po' di essenza di marcio mi scioglievo completamente.
5. I dim sum, specialità hongkonghese che viene servita a pranzo (sono dei piattini con ravioli o altre cosine tipiche), sembrano troppo i cicchetti dei bacari.
6. La folla. Incontenibile e snervante.
7. Il traghetto. Salire su quello che da HK Island porta a Kowloon è struggente come prenderne uno a Venezia per andare alla stazione o a Piazzale Roma.
8. La decadenza. Questo aspetto è il più interessante ma anche il più insidioso e contestabile. A me HK da' una sensazione di decadenza comparabile solo a quella che suscita Venezia. La stessa aura di potere in esaurimento. Ok, Venezia è una mummia, un cadavere imbalsamato per bene mentre HK è una città vivace, ancora in fermento, piena di stimoli. Ma se la si osserva con attenzione ha un che di putrido, di malato. Senza contare che la riannessione alla Cina l'ha privata di quella autonomia che le assicurava un autentico splendore. In questo senso azzardo un'ipotesi che tanto non potrò mai verificare: HK sarà la Venezia del 2200. Basta con 'ste cazzate per cui ogni città con tre canali e due ponti viene definita se in Olanda la Venezia del nord, se a Shanghai la Venezia cinese ecc. ecc. Le somiglianze devono essere un po' più sostanziose.
ora me ne vado a dormire.
4 commenti:
pensa un rifacimento della morte a venezia
completamente girato a HK...mi piace...o a
un uomo fascinoso con un ritratto di burckhardt sotto braccio immerso nell abruma di HK... a questo punto sto in pole position. Lo sai vero?.
Sei una merdaccia mia dolce meimei. lo sai, vero?
La morte a HK. Regia di Ang Lee?
Cara Anna, Cara Madame,
certo che siete un po' matte!
Devo dire, però, che il ricordo di Jacob Burckhardt mi ha sorpreso. Cara Anna, eri ancora piccola nel 1993! O il tuo occhio era già tra le calli, pronto a spiarmi?
Torniamo al Post di Madame.
Interessante, vero.
Venezia, tuttavia, è unica come tu sai.
Per me il libro di riferimento - che è grandissimo benché sia un esile e piccolo volume - è "Fondamenta degli incurabili" di Josif Aleksandrovic Brodskij.
Mann è ben poca cosa al confronto.
Un bacio,
Votre ORSON (VRONSKIJ pour ANNA)
Orson completamente d'accordo su Brodskij.
Giulia te flatte, non cadere nella rete.
Tua Rita
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