Nulla, solita solfa di ieri. Anzi, peggio, mo' pure le Honda ufficiali vanno bene. Per cui passiamo a parlare d'altro. Per quanto mi costi fatica, considerati gli ormai manifesti sintomi della mia sindrome monomaniacale.
Friday night. Uscita con Alice (che, povera, comincia a "sodomizzare" l'imminente partenza della mamma), la mamma per l'appunto, l'amica della mamma e l'ex capa. Passeggiata sul Bund in mezzo a fiumane di cinesi. Cena al Jin Mao, ristorante cantonese al 55simo. Vista notevole (con nebbia), belle chiacchiere, la conversazione giunge al culmine con la teoria di Marta, illustrata per l'occasione da Alice, sui cripto-gay (Annika e Monica non vediamo l'ora di condividerla anche con voi). Dopodichè Glamour tutte insieme. Io alla disperata ricerca, nella migliore delle ipotesi, di Paolo Beltramo al bancone del bar e, nella peggiore, di un qualunque gentile meccanico. Naturalmente non c'è nessuno: meiyou (traducesi con "non ce n'è"). Tentiamo la carta Bar Rouge. Meiyou pure lì. Dopo dieci minuti, Alice in piena crisi di lontananza dalla mamma, che ci aveva salutate addirirttura un'ora prima (apro una parentesi solo per dire: quanto sono fighe la mamma di Alice e la sua amica a venire al Glamour con noi?), io desiderosa di rivedere Mao (Annika non ci crederai ma quando esco di casa dopo un po' mi manca, te lo sto coccolando un sacco) decidiamo di tornare ai rispettivi focolari.
(In questo breve testo conto l'apertura di sei parentesi, con questa sette. Oddio, col titolo otto. Fastidiose, ve'? Lì per lì mi sembravano indispensabili...)
Friday night. Uscita con Alice (che, povera, comincia a "sodomizzare" l'imminente partenza della mamma), la mamma per l'appunto, l'amica della mamma e l'ex capa. Passeggiata sul Bund in mezzo a fiumane di cinesi. Cena al Jin Mao, ristorante cantonese al 55simo. Vista notevole (con nebbia), belle chiacchiere, la conversazione giunge al culmine con la teoria di Marta, illustrata per l'occasione da Alice, sui cripto-gay (Annika e Monica non vediamo l'ora di condividerla anche con voi). Dopodichè Glamour tutte insieme. Io alla disperata ricerca, nella migliore delle ipotesi, di Paolo Beltramo al bancone del bar e, nella peggiore, di un qualunque gentile meccanico. Naturalmente non c'è nessuno: meiyou (traducesi con "non ce n'è"). Tentiamo la carta Bar Rouge. Meiyou pure lì. Dopo dieci minuti, Alice in piena crisi di lontananza dalla mamma, che ci aveva salutate addirirttura un'ora prima (apro una parentesi solo per dire: quanto sono fighe la mamma di Alice e la sua amica a venire al Glamour con noi?), io desiderosa di rivedere Mao (Annika non ci crederai ma quando esco di casa dopo un po' mi manca, te lo sto coccolando un sacco) decidiamo di tornare ai rispettivi focolari.
(In questo breve testo conto l'apertura di sei parentesi, con questa sette. Oddio, col titolo otto. Fastidiose, ve'? Lì per lì mi sembravano indispensabili...)
2 commenti:
manca poco al semaforo verde. io ci credo. (metto una parentesi anch'io... l'ultima volta che l'ho detto il milan ha vinto tre a zero con il manchester, per cui lo ripeto io ci credo.) non volermene se.......
(((((())))))
Così! Volevo mettere delle parentesi anch'io...visto che di motociclismo non ci capisco una fava, almeno delle parentesi!
Io eccedo sempre con i puntini di sospensione...si...
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