10 maggio, 2007

L'élite internazionale


Ieri sera, prima di addormentarmi (e ieri sera devo dire che proprio non c'era verso), riflettevo sull'assurdità della mia vita a Shanghai. Osservazione che, in realtà, riguarda la comunità internazionale shanghainese presa nella sua totalità. La domanda che mi sono posta è: cosa faccio io, nel quotidiano, di vagamente riconducibile all'esperienza cinese della vita? Shopping al fake market, spesa nei pochi supermercati internazionali, serate in ristoranti e locali concepiti esclusivamente per occidentali o gestiti direttamente da occidentali ecc. L'unica cosa che dà un tocco cinese alle mie giornate è condividere il balconcino col vicino settantenne: questo mi garantisce anche la possibilità di presenziare ai suoi straordinari, e aggiungerei anche incessanti, concerti di scatarri. Immaginate come possono essere ridotti i polmoni di un settantenne shanghainese. Il problema è che, se fossi vagamente cinesizzata, non sobbalzerei a ogni botta di trachea. Nella bella stagione, tra l'altro, con le finestre spalancate, è un po' come avercelo in casa. Che culo, sì, un virtuoso dello scatarro. Emozioni a manetta.
Il punto: non è che gli occidentali non abbiano rapporti con i cinesi. Anzi, ce li hanno eccome (vi risparmio battute scontate). Il fatto è che si tratta di cinesi per lo più ricchi o comunque benestanti. E questi cinesi sono assolutamente occidentalizzati. Sono loro che vengono incontro a noi e non viceversa, come dovrebbe essere, calcolando chi sono gli immigrati.
Interpretazione decadente: viviamo un po' come gli occidentali a Shanghai tra fine '800 e inizio '900. Frequentiamo locali sul Bund. Intratteniamo relazioni prevalentemente con expat.
Manca solo l'oppio.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

cinesizzati e scatarra anche tu sul balcone..fate a gara...bleah!

Anonimo ha detto...

Ma come....e tutti i litri di tè che ti scoli quotidianamente?!? e la contro permanente???? Effettivamente l'oppio aiuterebbe....

Anonimo ha detto...

Cara signora, sai che non ho capito cosa ci fai a shanghai?

madame ha detto...

anonimo scrivo un blog... ;-)

Giulia K. (aka MeiMei) ha detto...

Ma le utlime righe erano un omaggio a Robert? Quando arriva l'oppio mi unisco anche io al gruppo decadente.

Anonimo ha detto...

Allora, allora...
Cara Laura,
L'estremo oriente tra tradizione e globalizzazione avrebbe messo in seria difficoltà il nostro grande flaneur W. B.
Consolati. Oggi ho firmato il contratto per l'affitto di una casa a Coniolo. Quando tornerai, insieme a Giulia, si farà una cena comme il faut! Baudelaire come compagno di bevute.
Da Giugno mi troverete nel paesino monferrino, chiuso in casa a leccare preziosi libri.
p.s. Cara Laura fai un salto da me , usando il tuo avatar "Madamel". Ti ho lasciato un messaggio privato. Ti aspetto su splinder.

madame ha detto...

Dai Orson, perchè non adibiamo una stanza della tua nuova casa a fumeria d'oppio? Ti porto un paio di cinesini a ricreare l'atmosfera di c'era una volta in america. E ho anche già in mente la nostra colonna sonora.

Cmq ti ho risposto su splinder, confermami che hai ricevuto il mio messaggio! un bacione

Anonimo ha detto...

Uff :(

Anonimo ha detto...

Grazie cara, messaggio arrivato!
Aspetto cinesini

Anonimo ha detto...

Beh Laura... ti sei dimenticata i rapporti idilliaci con la ayi (con la quale ci faccio chiacchieratone mimiche la mattina) con il portinaio (che ieri mi ha stretto la mano nonsisabenepercosa), con il taxista (che di solito vuole ficcanasare nella tua vita)
E ammetto di avere un debole per il venditore di occhiali della stazione Nord...
E ammetto pure che in casa da sola provo a ripetere i loro suoni giugulari con scarsi risultati...
Dici che mi sto troppo inserendo nel contesto? !

Ci vediamo a breve al DeLys...biz

Anonimo ha detto...

Ps: per fortuna che manca l'oppio...