31 gennaio, 2007

Ma quanto è bello?

Giochi al parco

Mea culpa. Non vi parlo mai di Shanghai. E magari a qualcuno interesserebbe pure. Non che piovano richieste in questo senso. Comunque, forse, riuscirei anche a dare un certo tono al blog, per una volta tanto. Va bene, allora, ieri ho fatto una passeggiata stupenda in Concessione Francese.

Riassunto per gli interessati: la Concessione Francese è in assoluto il quartiere più bello di Shanghai, urbanisticamente il meno cinese della città. Le ragioni del suo nome: nell'800, credo dopo la seconda guerra dell'oppio, a Shanghai e in altre città portuali della Cina erano stati "concessi" dei territori alle potenze occidentali (l'Italia credo non figurasse tra loro... stupore generale, lo so lo so, ora calmi però), che ovviamente facevano un po' come a casa loro. E, bisogna ammetterlo, hanno reso un favore ai posteri. Le casette della Concessione, basse, con giardino, affacciate spesso su vie un po' contorte ai cui lati sono disposti in maniera regolare platani, sono davvero meravigliose. Non ti senti in Occidente ma una passeggiata in queste strade ha un po' il sapore di casa. Un panino col gorgonzola forse mi renderebbe più euforica ma tant'è. Accontentiamoci di quel che c'è. Ok, volevo fare una parentesi colta e non penso di esserci riuscita. Il fatto è che non posso aprire wikipedia e non so che altre fonti utilizzare. Quindi ho infarcito le poche notizie di cui dispongo di qualche cazzata. Ma ora ne sapete comunque più di prima, no?

Vi carico delle foto scattate in un parchetto. Parchetto di 60 mq ad essere ottimisti. Ecco come si divertono i vecchietti cinesi. No, niente, bocce. Giocano a Mahjong o simili. Succede un po' come con la lotta dei grilli: ci sono i giocatori e gli spettatori, tutti accalcati. Notate l'affluenza qui sotto:


Qui sono riuscita a intrufolarmi un po' meglio.

30 gennaio, 2007

Skyline



Sarà da quasi una settimana che c'è il sole e, più o meno, il cielo che si vede è quello di questa foto. Il panorama è il solito del mio balcone. Considerate che di solito è tutto avvolto nel grigio e condividete il mio entusiasmo, plis. Il mattino c'è sempre un po' di foschia ma il pomeriggio il cielo è quasi limpido. "Questo" limpido, ok. Non il cielo italiano. Mi sento un po' un'immigrata sfigata, lo ammetto, a menarla sempre su ste cose. A questo proposito vorrei aggiungere: è sparito pure il gorgonzola dagli scaffali del Fresh Mart e del supermercato del Carlton. Speravo fosse un'assenza temporanea ma no, nada. Non torna più.
Esco a fare un po' di foto, di cui il blog si è drasticamente impoverito, nell'ultimo periodo.

28 gennaio, 2007

Divagazioni semi-erotiche

Nell'ultima settimana, in due occasioni diverse, ho collezionato due oggettini da playmate:
1. una mascherina nera di zorro, coi laccetti a fascia
2. un cerchiettino con le orecchie da coniglietta
Li metterò in palio per qualche futuro indovinello del blog (noto che in sto periodo il quiz tira da matti nei blog amici).
Nel frattempo li uso io.

Letture... mmm

Come da richiesta (di Enrica e Marti), non ho molto da consigliare a dire la verità. Ho letto tropo poco da quando sono qui. E, delle letture fatte, poche mi hanno davvero entusiasmato. Tra queste Gomorra di Saviano. Un libro veramente potente. Anche se come me ormai vi si è svuotato un po' il cervello e non riuscite più ad andare oltre il solito romanzo. Pigrizia, necessità di leggere per rilassarsi... non so. Comunque. Gomorra è intrigante, scandaloso, avvincente esattamente come un romanzo. Di quelli che ti porti anche in bagno (vedi discorso di qualche post fa).
Poi, vediamo un po'. Tom Robbins. Ve l'ho già menata tempo fa, sul blog della controfigura. Purtroppo non lo si trova più in libreria, per cui dovreste ordinare come ho fatto io i suoi ultimi tre titoli, disponibili come remainders, sull'Internetbookshop. Quindi niente, non rischiate o, in caso, sappiate che non mi prendo responsabilità. Del perchè abbiano smesso di pubblicare un genio come lui... mah. misteri dell'editoria italiana.
Poi:I giorni felici di California Avenue, di Adam Langer. Questo l'ho letto prima di partire a settembre. La bruttezza del titolo è direttamente proporzionale alla bellezza del libro. Vita in un quartiere ebraico di una città americana, forse Chicago. Alcuni personaggi erano sufficientemente spannati da piacermi di brutto. Soprattutto il negretto e le due sorelle. non ricordo i nomi. E faccio fatica a ricordare altri titoli. E' drammatico. Ci penso in un altro momento. Poi il post diventa troppo lungo, mettiamola così.
Bacino, la vostra coniglietta Là

25 gennaio, 2007

Give Me That Old Fashioned Caffeine



Per disperazione, stanchezza, rischio paralisi delle mie cellule cerebrali e urgente necessità di mettermi produttivamente al lavoro ho appena bevuto un'intera caffettiera di caffè. Io che, da ormai un anno e mezzo, non ne bevo più (salvo sporadici assaggini in dosi ridicole e comunque in situazioni limite), devo ammetterlo: mi ha dato una bella botta di vita. Mamma, sarai contenta.

24 gennaio, 2007

23 gennaio, 2007

"Wiggle your big toe"

Un salutino veloce. Ora del thè: volevo vedermi un filmetto ed ero indecisa tra "Pomi d'ottone e manici di scopa" (intramontabile) e "Kill Bill" (mai visto prima). Alla fine ho scelto la seconda opzione.
Impressioni: ma è fantastico. Non ho parole, non credevo mi potesse piacere, ero sempre stata titubante. E invece non mi ha neppure fatto troppa impressione. Sarà che dalle ferite inferte il sangue sgorga a idrante, sarà che le scene violente sembrano un po' dei balletti e allora è facile apprezzare il lato estetico ma proprio l'ho guardato tutto (solo il primo, ok, ma ora attacco col 2) senza alzare la faccia dal pc. E Uma... Uma è strepitosa. Voglio la sua tutina gialla.

21 gennaio, 2007

Proposta per i miei amici casalesi. E non solo

L'idea viene da un'osservazione del Marti (http://mattatoion5.blogspot.com/2007/01/forte-movimento.html). Perchè non facciamo una bel video-aperitivo collettivo su skype? Può partecipare solo chi ha accanto a se qualche porcatina da mangiucchiare e almeno una bottiglia di vino rosso, piemontese se possibile. Giulia, Gina, 2Martis, Ale ci state? L'unico problema potrebbe essere il fuso. Ma forse no. Se decidiamo, ad esempio, di tenere come riferimento l'ora dell'aperitivo italiana, io praticamente concludo la serata degnamente alle 2 del mattino, Giulia pranza. Molto cool. Dite che posso ordinare a domicilio due tartine del Savoia? O un bel taglierino del Wine?

Johnny Depp e il collegamento mancato

Ho fatto un sogno stupendo. Presente quando ti alzi felice (complici anche le 10 ore di sonno) e riesci anche a ricordare un sacco di particolari? Tutti presupposti dell'appagamento. Allora, ero in campagna, suppongo nel Monferrato, e mi trovavo a un bivio. Non so perchè ma ero Juliette Binoche in Chocolat (film che non mi è neppure piaciuto) e con me c'era ovviamente anche la piccola bambina rompiballe, che faceva la mia coscienza. Stavamo andando in Francia a piedi. Lo so, anche in sogno ho delle idee del cazzo. Al suddetto bivio decidevo di prendere la strada di sinistra (nel dubbio va sempre meglio). A un certo punto lo sterrato si tramutava in un sentiero di libri immerso nella natura. Un lastricato di volumi da pestare. Camminavamo proprio sui libri. Entravamo anche in delle case, parte integrante del percorso, e la pavimentazione dei corridoi era ricoperta di piastrelle di libri che si potevano staccare. Continuo a parlare al plurale ma onestamente non mi ricordo se mia figlia era ancora lì. Ero estasiata. In una casa ne ho anche rubati due (ecco, se la mia coscienza girava ancora nei dintorni di certo non devo averla cagata molto) e comprato uno. C'erano titoli dei miei autori preferiti che non avevo mai sentito prima, come facevo a non approfittarne?
A questo punto la vicenda si interrompe e lascia spazio a un altro sogno che non ricordo. Non sono quindi arrivata in Francia e non ho conosciuto Johnny Depp.
Avevo quasi trovato il link a una mia pippa mentale di qualche settimana fa. Si, certo, ora ve la racconto. Avevate qualche dubbio? Allora, quando ero in Italia nel giro di tre giorni mi sono successe tre cose apparentemente indipendenti ma collegate da un filo. Tutto è cominciato a Roma una sera che in TV davano Intrigo Internazionale di Hitchcock. La scena di Cary Grant tra i campi che evita l'aereo col diserbante. Il giorno dopo, arrivata a Casale, decido di guardare il Dvd di Arizona Dream, che era uno dei miei film preferiti anni fa. E lì c'è la scena divertentissima di Vincent Gallo che recita su un palco proprio quello spezzone di Hithocock. Ne parlo con er Gina che mi suggerisce di rivedere il Padrino II per chiudere il cerchio (in Arizona Dream, verso la fine, è citata anche una scena di Michael e Fredo, NdM). E invece no, mi succede di meglio. Il giorno successivo vado in giro per saldi e... da(n) dan, non trovo un piumino bianco da eschimese identico a quello stupendo che indossa Johnny Depp nell'ultima scena di Arizona Dream? Ovviamente lo compro. Ma, al di là del risvolto consumistico, questa cosa mi ha lasciata esaltata per giorni. Dopo questi tre eventi ero davvero in attesa succedesse qualcosa per continuare la catena e questa notte c'ero quasi riuscita. E, comunque, ammetto che conquistare Johnny mi sarebbe piaciuto indipendentemente dalla necessità di ritrovare un filo logico. Tra l'altro, rimorchiare nei panni di Juliette Binoche sarebbe stato molto più semplice.
Fine.

20 gennaio, 2007

Petit résumé de la soirée

Ieri seratina un po' pesante. E dire che eravamo partiti con una cenetta a casa. Purtroppo poi... mi sono veramente sfondata. (ALLY, LO SO CHE NON C'ERI E FORSE STENTERAI A CREDERCI, MA SONO ANDATA ALL'ATTIKA). Ero abbastanza in forma. E sottolineo l'"ero". A nanna che erano quasi alle 6, dopo uno spuntino in Tongren Lu a base di hamburger, pancetta, uovo e patatine. Peccato che non posso incollare l'emoticon di skype che vomita il liquidino verde, ci starebbe proprio bene. Il colpo di grazia, purtroppo, è arrivato qs mattina. Alle 8.30 sono stata svegliata da un trapano. Chi è l'idiota che si mette a trapanare di sabato mattina? Non lo so. Non lo voglio sapere. Ma ho le palle in giostra. E come darmi torto? Ora vorrei andare a una fiera gastronomica di italian food ma non so se ho la forza e la voglia di entrare in bagno e lavarmi e togliermi il pigiamino con le pecore e vestirmi e andare a ingerire cose sicuramente succulente ma pesanti e raccattare cibo e vino a più non posso per il sostenamento dei prossimi mesi... Urge un momento di riflessione.

18 gennaio, 2007

Il post delle fragole



Va bene, i cinesi non hanno i carciofi, ed è imperdonabile. Però c'è da dire che si trova della frutta buonissima tutto l'anno. Ad esempio l'anguria, che nei ristoranti cinesi portano regolarmente alla fine di ogni pasto. Ma anche il melone. Qualche giorno fa ho visto per strada dei venditori di ciliegie. E ora ho qui accanto a me un sacchettino di fragole profumatissime. Sono veramente buone. Mi verrebbe voglia di preparare lo zabaione ma purtroppo non dispongo di una frusta e a mano è impensabile... in realtà non ho più neanche le forchette, le ho portate da Annika domenica sera, alla cena dei pizzoccheri (non l'avevo ancora detto? Brava Annicuccia, erano buonissimi). Siamo a giovedi e non sono ancora andata a prenderle. Che pigrizia. Così mi ritrovo all'ora di pranzo a dover ordinare un piatto di antipasti italiani (tipo affettati, carciofini sottolio e due verdure grigliate) da Mealbay, consegna a domicilio, perchè in casa non c'è un cavolo da mangiare e ho un mal di gola atroce e non ce la faccio a uscire. peccato perchè c'è una nebbia stupenda di cui, da un po' di tempo a questa parte, sono diventata accanita sostenitrice. Sarebbe stato perfetto potersi fare una bella passeggiata in concessione francese, l'occasione giusta per scattare un po' di foto visto che non ne faccio da mesi e ormai vi sto proponendo solo gli avanzi di foto vecchie.
Sto leggendo moltissimo in questo periodo. E' un momento favorevole, erano mesi che non mi sentivo così. Lo si capisce perchè mi porto dietro i libri dappertutto e appena ho un momento mi siedo e attacco. Presente quando non alzi mai la testa dal libro, che te lo trascini dietro anche in bagno ecc. ecc.? Ecco.
E' arrivato ora il mio pranzo. c'è pure la mortazza. Vado.

16 gennaio, 2007

Qui si cade in basso

In questi giorni non ho voglia di scrivere. Niente giustificazioni, ma mi devo autocitare. "Quando si è sereni si ha l'impressione di poter leggere il reale come un romanzo. Io in questi giorni sto sfogliando un libro di citazioni." La fonte è una frase di un mio commento all'ultimo, delirante, post di Giulia K. Non riesco a linkarlo, dalla mascherina di blogger è sparita la funzione dei link. Sorry.

15 gennaio, 2007

And I'm sitting in town on the proceeds of my crimes I've got nowhere to go but to sleep...

Ho paura: le nuvole coprono le cime dei grattacieli questa mattina. O forse ho la cataratta. Non è bello svegliarsi presto. Poi resto rintronata tutto il giorno. Casualmente succede sempre quando ho lezione di cinese. In compenso sto chattando da un po' con la Giulia. mi sta raccontando schifata che a Boston le tipe con cui esce "bevono e poi un limone non lo negano a nessuno". Fa piacere.
Sono stata in tre palestre. L'ultima è la piu bella. C'è anche la piscina. Non che mi piaccia nuotare. ma ci sono anche dei lettini, magari mi posso sdraiare e leggere qsa, tra una bracciata e l'altra. Ora mi devo iscrivere. Mmm.
Ho deciso che i buoni propositi per l'anno nuovo li faccio per l'anno cinese. cosi ho ancora un po' di tempo.
Andrò a prepararmi un thè.

14 gennaio, 2007

"Un orologio che ticchettava ma non camminava: ogni volta che lo guardavi, segnava mezzanotte meno cinque. Una bomba con la mina bagnata."
Tom Robbins

13 gennaio, 2007

Fermi tutti



Mmm... questa notte ho dormito da cinema. ieri sera cenetta tranquilla in un ristorante cinese veramente buono. C'era pure un tocco di piemonte: una specie di peperone in bagna cauda che non era affatto male.
Allora. Ho scoperto che vendono il cofanetto di MacGyver. Mi introduco nel dibattitto sugli anni '80 aperto dalla Meimei. MacGyver. 1985. Vorrei dire che era il sogno erotico di noi bambine ma non posso tradire la memoria di Lowel (quello di Georgie, vi ricordate che bonazzo?). E neppure quella di Michael Knight, il vero sex symbol dei telefilm di quegli anni. Ma MacGyver... Questa scoperta mi ha folgorata un po' come il cofanetto di Genitori in blue jeans. Ormai ero decisa a prendere i Sopranos. Jimmy... che faccio?

12 gennaio, 2007

Insonnia



4.30 del mattino. Non so proprio che fare. Potrei continuare a guardare le seconda serie di Desperate Housewives ma non trovo le cuffie. Si, lo so che vi ho appena piazzato un sondaggio per scegliere tra altri 4 telefilm. Desperate è per temporeggiare in questi giorni che fa freddo e non ho voglia di uscire. E poi una stagione sola la esaurisco in una settimana. Diciamo che sta facendo da tappabuchi tra l'addiction per le Gilmore e quella per la mia prossima serie preferita.
Oggi avrei di nuovo lezione di cinese ma ho come il sospetto che tirerò pacco. Tanto ho talmente sonno che non capisco un cavolo.
Vi ho detto che forse mi iscrivo in palestra? Quantomeno, io e Annika siamo andate a informarci in un paio di posti. E' già un passo avanti. Dopo la corsa in aeroporto mi sono resa conto di quanto sono ridotta male fisicamente. Ho ancora l'acido lattico nelle gambe.
Ho deciso: passerò la prossima mezzora ad utilizzare la funzione di blogger "blog successivo". Abbastanza alienante da farmi venire sonno, spero.

10 gennaio, 2007

Breve riepilogo del viaggio

Sveglia lunedi mattina alle 5 (era programmata alle 5.45 ma il mio didi Gio ha pensato bene di dimenticare le chiavi e di citofonare al suo arrivo, anzichè, chessò, dormire da Alessia o in macchina). Partenza da Casale alle 6.30 (approfitto di un passaggio a quell'ora anche se il mio aereo decolla alle 12 perchè l'alternativa era treno+navetta), arrivo a Linate alle 8.30 circa (causa discreto bordello in tangenziale). Incontro con Annika alle 10. Imbarco e volo fino a Londra con sandwich buonissimo. E ora inizia il delirio. Abbiamo un'ora di tempo per cambiare terminal ma c'è un anomalo accalcamento di gente in prossimità di un corridoio che, deduco (e continuo a dedurre perchè io quel corridoio non l'ho mai percorso) condurrà alle navette per il terminal 4. Stanno bloccando tutti i passeggeri con più di un bagaglio a mano. Quindi TUTTI. Io e Annika non siamo da meno. Sti coglioni di inglesi rigidoni. Tento di litigare con qualcuno ma mi accorgo che è completamente inutile e anche controproducente se ho qualche intenzione di prendere l'aereo. Annika riesce a fare entrare tutto in una borsa (anche se deve girare con un coso informe spalancato e in procinto di esplodere appeso al collo). Io ci provo. Ho libri, pc, macchinone fotografico. Alla fine infilo un libro, la macchina e il mac nel portalaptop e il resto nella mia nuova Chloè meravigliosa. Ma le borse sono ancora due (pazzesco). Annika intelligentemente osserva che sarebbero stati utili i borsoni gialli dell'Ikea. Io intelligentemente mi rendo conto che l'unica cosa che posso fare è imbarcare la borsa. Ci sono code infinite ad ogni blocco, che salto a piè pari manifestando disperazione e panico e urlando che sto perdendo l'aereo. Non devo neanche recitare. ma chissà quanti, sprezzanti, avranno pensato: la solita italiana.
Primo stop: controllo documenti per uscire. Corro per tutto il terminal 1 alla ricerca del treno che mi porti al 4. Per un pelo non sbaglio e salgo su uno diretto verso destinazione ignota. Dopo dieci minuti di attesa snervante acchiappo il treno giusto. In tre minuti eccomi al terminal 4. Corro al check-in. Check-in chiuso. Mi rivolgo disperata a un signore della sicurezza che cerca di convincere la tipa del check-in ma niente da fare. Per fortuna avevo già la carta di imbarco. Il tipo, gentilissimo, consegna la mia meravigliosa Chloé a un gruppetto che cazzeggia e che provvederà ad imbarcarmela a mano. Grido "I love you" al mio salvatore (che resta impassibile) e mi dirigo, passando sotto tutte le transenne, ai controlli di sicurezza. Salto la coda. Mi controllano ma mi sono dimenticata di togliere laptop e macchina dal portalaptop. Rifanno i controlli sul mio bagaglio. Già. Ci voleva. Mancano cinque minuti al termine dell'imbarco per il mio volo e non c'è nemmeno tempo per un caffè. Comincio a correre. Corro che Forrest Gump mi fa una pippa. Il terminal 4, manco a dirlo, è immenso. Arrivo al gate 24 violacea, con la milza in fiamme e discretamente sudata. erano ancora tutti lì. saluto Annika, che era arrivata un minuto prima di me (corro pure più veloce della navetta, visto?). Mi siedo e ricomincio a respirare.
Ora: se avete letto il micro-post di ieri sapete già che sono arrivata a Shanghai e quindi non vi avrò trasmesso nemmeno un minimo di tensione. Ma provate a immaginare come stavo messa. Povera Là.
Morale della favola: chi fa scalo a Londra o chi decide di viaggiare con British Airways sappia che può portare solo un bagaglio a mano. non ci son cazzi: la regola di bagaglio e porta laptop a lato non vale più. Magari, tra i vari aeroporti potrebbero farsi una telefonata per mettersi d'accordo.
Detto ciò non voglio screditare British Airways, soprattutto perchè il pollo con le verdure era veramente buono. E anche il panino con formaggio a colazione l'ho gradito. Altro che i menu Alitalia preparati dal catering cinese. Vado a pranzare, mi è venuta fame.

09 gennaio, 2007

Arrivata

Stanchissima. Mi sto trascinando da ore per arrivare almeno alle 10 e collassare poi beatamente nel letto fino a domani mattina bacio a tutti. Là

07 gennaio, 2007

Roma... vi va bene che ne ho fatte poche

il Quirinale

il nuovo involucro dell'Ara Pacis


sempre Ara Pacis

E lasciatemi spendere una parola a favore di questo capolavoro tanto contestato. Forse dalle mie foto non si capirà molto, ergo, per chi vuole, ecco il link al sito ufficiale. Comunque, personalmente trovo questo angolo di Roma magnifico e mi sfugge del tutto la ragione delle polemiche insorte. Ma per una volta che in Italia si realizza un così bell'esempio di architettuta contemporanea, tra l'altro integrato meravigliosamente con il classico, io dico: perchè rompere il cazzo? E' la prima opera di architettura realizzata nel centro storico a partire dal fascismo (del cui intervento urbanistico, tra l'altro, ammetto di essere grata solo perchè sennò oggi Carlo non avrebbe una casa). Quando l'ho letto su google sono rimasta spiazzata. Anche se, a pensarci bene, bastava fermarsi un attimo e fare un rapido calcolo per rendersene conto da soli. Ma leggere fa tutt'un altro effetto. La realtà sembra più reale. E incontestabile.

Un riassunto del mio viaggio veneziano (notate che splendore la nebbia)


dal ponte degli Scalzi


le Zattere

in giro per Dorsoduro

dalla Chiesa della Salute

05 gennaio, 2007

Yawn...

Fervono i preparativi per la partenza. No, non è vero. Mi viene la pellagra solo a pensare di aprire la valigia. Una volta la trovavo un'attività divertente. Addirittura preparavo la lista delle cose da mettere dentro. Che sfigata. La settimana prima avevo già perfettamente stabilito quale dovesse essere il contenuto. Ora mi abbandono all'improvvisazione. O, più precisamente, allo scazzo. Ok. Seriamente: cosa mi potrebbe servire? Ho bisogno di una mano. Cos'è che in Cina proprio non si riesce a trovare e di cui non potrei fare a meno? Cose leggere ovviamente. Perchè, certo, sarebbe bello caricarsi un bel prosciuttone cotto o una mega forma di parmigiano ma ho già almeno 5-6 Kg di libri. Diventerebbe un po' problematico. Che strazio questi pensieri.
Stanotte tre ore e mezza di nanna... Ieri sera ho trangugiato con eccessiva scioltezza il solito mélange fatale (birra+prosecco+nerodavola+altrovinorosso+rhum+altrovinorosso) e stamattina alle 6.35 ero già bella pimpante, sdraiata sul letto a guardare un episodio delle Gilmore serie 7 in inglese senza sottotitoli. Non ho capito quasi una mazza come al solito. Se non che (CHI NON VUOLE CONOSCERE ANTICIPAZIONI NON PROCEDA NELLA LETTURA. e notate che accorgimento carino... Nick docet) Lorelai non sembra essere molto convinta del suo matrimonio con Christopher. Negli Usa sono ancora all'11° puntata. Ce ne va ancora un po' prima che si mollino, temo...
Vi segnalo un blog fighissimo, o voi fancazzisti della rete. L'ho scovato questa mattina e ci sono rimasta discretamente sotto. vorrei quasi quasi comprarmi il libro. peccato che qui a Casale sarà sicuramente irreperibile e non ho tempo di ordinarlo su IBS.
Mi preparo per andare a trovare la nonna. Giornatone.
Baci, Là 'nvuda c'a spussa d'Cina (la nipote che puzza di Cina... già, queste le dolci parole che mi sorbisco dalla nonnina da quando sono tornata) vi saluta affettuosamente.

Christmas Holiday Soundtrack

03 gennaio, 2007

Non sono incinta!!!

Di nuovo colpa del fuso...

ICplus 520 (perdonate la logorrea ma è un post interessantissimo)

"Il treno si è fermato. Sto scrivendo con una penna kitschissima della Peggy Guggnheim collection e mi sto ripromettendo di copiare sul blog quanto da questo oggettino meraviglioso uscirà nei prossimi minuti. Dicevo che il treno si è fermato. Sono quasi a Genova. C'è un casino di gente e io sto sfruttando l'ultima pagina bianca utile di Una vita da lettore di Nick Hornby. E' un libro che sto leggendo a intermittenza. (Cacchio siamo solo a La Spezia). Ma lo trovo veramente gradevole. Anche se è il genere di lettura che normalmente mi farebbe accozzare dopo 5 pagine. In sostanza si tratta di una raccolta di recensioni scritte da Nick per il Believer (rivista letteraria inglese, I suppose). Considerato che non ho mai letto nessuno dei titoli di cui parla e che, nella maggiorparte dei casi, non conosco nemmeno il nome degli autori che cita, tutto porterebbe a credere che sia di una noia mortale. E invece è troppo divertente. Forse mi si sta completamente fottendo il senso dell'umorismo (dopo il Capodanno passato sarebbe anche comprensibile, no Kà?). Nick Hornby è davvero brillante, racconta dei libri e contemporaneamente dei fatti suoi, prassi che andrebbe adottata sempre al momento di esprimere un giudizio. Dismettere i panni del giudice oggettivo e ammettere che, ad esempio, un libro ti ha fatto schifo perchè eri in premestruo o il tuo vicino di posto in treno tanfava di sudore da far paura. Di solito non leggo mai le recensioni. E odio anche le quarte di copertina. Nel 90 % dei casi sono scritte da cani e svelano informazioni sulla trama che non necessito di sapere. Così scelgo i libri in maniera completamente arbitraria, senza tutelarmi granchè dal rischio di farmi enculer (il francesismo l'ho aggiunto ora, NdM). Guardo (più o meno in quest'ordine):
  1. la casa editrice
  2. il titolo
  3. la foto sulla copertina
  4. il nome dell'autore (magari non lo conosco e in quel caso mi lascio ispirare dal suono o dalla forma delle lettere)
  5. la quarta di copertina (lo so, entro in contraddizione con quanto dichiarato poco fa ma di norma leggo solo le prime tre o quattro righe. e comunque procedo con cautela)
  6. il prezzo

Ho scritto troppo. ma giuro che copio. In questi giorni il blog è mortissimo. Tra una galleria e l'altra c'è un tramonto spettacolare sul mare.

...

5 minuti dopo. Scusate scusate. Ma sei ore di treno sono tante e un po' la dovete patire anche voi. Volevo solo aggiungere che Nick ora sta commentando Sabato di McEwan. Il primo libro da lui nominato che conosco e che ho anche letto, nonchè il romanzo più brutto (oggettivamente brutto) di McEwan. Nick sta riassumendo la storia del cacchio di Ian (si capisce lontano un km che ha fatto cagare pure a lui ma non lo vuole dire apertamente) e pensate di che carineria è stato capace: prima di parlare del finale scrive in STAMPATELLO ben due righe per avvertire i lettori di non proseguire se non vogliono conoscere l'esito della storia. E' o no un gentleman? Non lo posso annoverare tra i miei scrittori preferiti ma se dovessi scegliere se andare a cena con lui, Agota Kristof o Fedor Dostoevskij non avrei proprio dubbi. Avrei anche già in mente un paio di localini in cui andare (solo che uno è a Roma e uno a Shanghai... un po' un problema).

Che palle, ma è possibile avere voglia che accendano l'aria condizionata a gennaio?"

(ICplus Roma Ostiense - Alessandria, ore 16.30 circa)