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08 giugno, 2008

Il gatto e la tartaruga (e stavolta si spera nell'happy ending)

Ieri sera ha avuto luogo l'ultimo dinner party a casa nostra in occasione della mia partenza e dei compleanni di Stefano, Alice e Annika. La festa è venuta carina ma, non so perchè, non sono state fatte foto... probabilmente eravamo tutti troppo impegnati a sbevazzare e fare bagordi. Comunque, anche se ormai sul viale del tramonto, Maoming lu non ha mancato di regalarci grandi emozioni. Questa volta dobbiamo ringraziare due amiche di Ste, che hanno partorito la brillante idea di regalargli due tartarughine d'acqua. E lui, purtroppo, ha avuto l'ancor più brillante iniziativa di lasciarle a noi (solo per la notte di ieri, a sentirlo mentre si dileguava astutamente a fine serata). Certo, se avessi avuto otto anni probabilmente sarei stata felicissima. Ma il fatto è che, invecchiando, ho sviluppato un discreto senso di avversione per quasi tutti gli animali domestici. Salvo cani e gatti. E qui, non a caso, entra in scena lui: Mao. Dopo la mattanza che l'aveva visto protagonista indiscusso solo pochi mesi fa, servirgli altri due animaletti così, su un piatto d'argento, sarebbe stato da vere idiote. Pertanto le tartarughine sono state messe al sicuro in camera mia, lontane dalle zampe assassine del crudele felino. Il fatto è che ricordarsi di chiudere sempre la porta non è semplice. Già già. E per forza qualcosa deve essere successo. Perchè nell'acquario, ahimè, ora c'è solo più una tartaruga. Naturalmente, io e Annika, regine nello sdrammatizzare, ci siamo subito lanciate in una serie di gag divertentissime, tipo lei che dal nulla grida con voce angosciata: "Lauraaa" indicando ai miei piedi. O io che, con lei seduta sul divano a guardare un film, a tradimento le appoggio sul collo il dietro di un cucchiaio bagnato. Roba, questa, che nemmeno coi miei fratelli in età prescolare. Ma dietro l'ilarità si nasconde il terrore di trovare un altro cadavere innocente da qualche parte in casa. E ormai odo rumori di tartaruga ovunque.

31 maggio, 2008

Altrove

Temevo peggio. Lo choc iniziale conseguente alla questione del visto si è ridimensionato velocemente. Saranno le miriadi di cose da fare che mi tengono impegnata. Di fatto non vedo l'ora di partire. Il mio attuale stato esistenziale è l'impazienza. Non ho ancora ben chiara in mente la data del mio arrivo perchè devo decidere dove fare scalo (se Berlino o Parigi). Comunque tra fine giugno e inizio luglio sarò a Casale. Già...
Beh, nel frattempo vi aggiorno sulle tappe del mio viaggio, definite più o meno fino al 24 giugno: parto il 10 per Hanoi; dal 13 al 17 sarò a Siem Reap; 17-18 Phnom Penh; 19 Vientiane; dopodichè Luang Prabang fino al 23. Questa sera discutevo con Filippo della possibilità di raggiungere il confine con la Thailandia attraversando il Mekong. Dev'essere uno spettacolo meraviglioso. Il viaggio si concluderà comunque, in ogni caso, a Bangkok. E il blog ho deciso di chiuderlo definitivamente al mio arrivo a Casale. Ora vado a nanna cari.

26 maggio, 2008

No Title

Non riesco ad ottenere il rinnovo del visto cinese. Al di là degli inconvenienti meramente pratici (che si riducono essenzialmente a: 1. lasciare un paio di valigie a Silvia e Monica che tornano in Italia e si sono gentilmente offerte di aiutarmi a "traslocare"; 2. comprare un biglietto ex novo da Bangkok) è davvero una gran menata. Lo ammetto, l'attesa era diventata insopportabile ma così... così ho solo più due settimane da passare a Shanghai. Faccio ancora fatica a crederci. Sono sdraiata nel letto, con un gran mal di testa, che non so se attribuire all'afa infernale di questi giorni o, più verosimilmente, alla botta di tensione che mi è salita appena ho ricevuto la notizia questa mattina. Non c'è proprio niente da fare. Se non chiudere la porta prima del previsto. Beh, volevo solo dirvelo, nei prossimi giorni penso non avrò molto tempo per sentirvi via mail/skype e non so se sarò nel giusto mood per scrivere sul blog. Insomma, in qualche modo, comunque, vi terrò aggiornati.

20 maggio, 2008

Telepatismi


Non che possa interessare a molti (forse giusto alla Ile, con cui condivido non solo il segno zodiacale ma anche il giorno di nascita). Ma questa mattina, leggendo l'oroscopo di Internazionale, ho avuto quasi i brividi :-).
"Caro Rob, sono Bilancia da una vita e rimango sempre sconcertato quando sento dire che le Bilance non sanno prendere decisioni. Secondo la mia esperienza personale, invece, siamo esperti di completezza. Ci sforziamo sempre di rispettare il punto di vista degli altri e quando prendiamo una decisione cerchiamo di tenere conto di tutte le informazioni disponibili, anche se sono in contrasto con la nostra visione delle cose. So bene che la fretta e la velocità dominano la nostra cultura: la maggior parte delle persone è stata contagiata dall'idea che ‘se una cosa non si può fare subito, non è interessante'. Da questo punto di vista le Bilance possono sembrare esitanti e incerte. In realtà siamo riflessive e giudiziose. Ti prego, aiutami a sfatare questo luogo comune".–Bilancia Oculata
Cara Oculata, le tue osservazioni sono giuste. Le riferirò ai lettori della Bilancia, perché è fondamentale che nei prossimi giorni non siano fraintesi.
Eh?

19 maggio, 2008

If a man isn't willing to take some risk for his opinions, either his opinions are no good or he's no good (E. Pound)

In questi anni mi sono specializzata ad aspettare. Non sono mai stata brava a prendere decisioni. Mi viene più facile osservare e riflettere. Ho un talento particolare ad adattarmi. Godo delle cose che mi vengono date e le rendo migliori, molte volte. Non penso di peccare di autostima. Anche perchè in questo momento mi pesa profondamente il fatto di non possedere la dote complementare, ovvero la capacità di aver alti ideali e di sapere coltivare progetti concreti. Vivere bene la quotidianità non è abbastanza. Normalmente mi sento contenta così e penso anche che per molte persone sarebbe già una grande conquista il sapersi gestire serenamente giorno per giorno. Nel mio caso si tratta di una caratteristica naturale e, come tutto quello che si dà per scontato, forse non la so apprezzare a sufficienza. Invece mi chiedo se il non sapere rischiare sia indice di una mediocrità di fondo o dell'inconsistenza dei propri sogni. Non è facile trovare un capro espiatorio.

16 maggio, 2008

Crash

Ho appena fatto un incidente in bicicletta. I cinesi per strada, o forse gli shanghainesi, sono veramente dei minchioni. Il soggetto incriminato del mio caso, per proporvi un esempio fresco fresco, ha pensato bene di tagliarmi la strada inserendosi alla mia destra e rallentando allo stesso tempo fino a infilarsi nella mia ruota anteriore. Giuro, è stata solo colpa sua. Posso dire un'altra volta minchione? Minchione. Fatto sta che, dopo un gioco di incastri ruota contro ruota, mi sono ritrovata per terra. Per fortuna procedevamo lentamente entrambi... così alla fine me la sono cavata con un po' di graffi e lividi. E una ventina di cinesi preoccupatissimi che (credo) mi chiedevano come stavo. Tutto sommato, considerato che a) vivo con un gatto che si affila quotidianamente le unghie sulle mie gambe e b) quando cammino sbatto regolarmente contro ogni spigolo presente sulle mie traiettorie, il mio aspetto non è poi così diverso dal solito!! I will survive... ma era meglio se non succedeva. biz.

15 maggio, 2008

Evasioni

Eccomi qui, sono ancora viva. Scrivo solo ora perchè sono tornata ieri sera da Hong Kong. Del terremoto, nel sud della Cina, non si sono sentiti nemmeno echi lontani. Neppure a Shanghai, a quanto pare, sebbene i telegiornali all'estero non debbano essere stati molto chiari al riguardo. Da qui, suppongo, la ragione di tutti i messaggi e le mail che ho ricevuto nei giorni scorsi (grazie, comunque!!). Il blog ormai procede a singhiozzo, sorry. Mi consola sapere che anche la Meimei, quando stava per lasciare Boston, aveva perso completamente la voglia di scrivere. E' solo che penso ad altro. Alla partenza per l'Indocina. Alle decisioni che dovrò prendere, a quello che troverò al mio rientro in Italia e, ancor di più, a quello che non troverò. Della quotidianità che avevo prima di trasferirmi a Shanghai non è rimasto nulla e non posso nemmeno pensare di poter recuperare qualcosa. Faccio riferimento alla mia vita sentimentale, principalmente. Prima ogni decisione andava soppesata in maniera duplice, ora devo fare da sola. L'esperienza cinese, in quest'ottica, è stata meravigliosa, leggera, divertente ma anche difficile, a volte troppo densa e altre volte troppo vuota. L'intensità con cui ho vissuto questo periodo è certamente legata al recupero della mia autonomia. Sono finalmente proiettata su di me. Ecco perchè non trovo un uomo che mi piaccia (sono chiusa ermeticamente rispetto a qualunque tipo di relazione) o perchè ho deciso di partire per un viaggio da sola. Quando mi irrigidisco se qualcuno mi chiede cosa voglio fare una volta tornata in Europa o, peggio ancora, mi fa presente cosa sarebbe meglio che io facessi è perchè sento minata questa ritrovata indipendenza. Lo so che è stupido ed è un problema mio. Ma quando non ho le idee chiare su qualcosa, subisco queste domande come intrusioni fini a se stesse; purtroppo patisco in maniera eccessiva il giudizio degli altri e, anche se poste con le migliori intenzioni, certe osservazioni mi fanno solo traballare di più, non hanno nessun risvolto positivo. Chissà perchè cavolo sono così poco sicura di me... Ci dormirò su. Notte a tutti.

30 aprile, 2008

Waiting for LA MEIMEIIIII


Finalmente domani arriva la Giulietta e questo weekend ce ne andiamo belle belle a Beijing. Il weekend successivo Hong Kong. Dopodichè inizieranno le mie ultime settimane shanghainesi. Vabbè, già che ci sono vi faccio l'update. Allora, vi ho già anticipato che il 10 giugno ho un biglietto per Bangkok. Prima di lasciare l'Asia mi ero ripromessa di concedermi un ultimo viaggetto e quindi ho deciso di partire, munita di zainone e mac per poter lavorare, per l'Indocina. Prima tappa sarà quindi Bangkok, dove mi fermerò due giorni. Poi sto valutando sostanzialmente due alternative.

La prima è: Vietnam (Ho Chi Minh) + Cambogia (Phnom Pehn e Angkor Wat )+ Laos (Vientiane e Luang Prabang) + Vietnam (Hanoi).

Sennò la seconda opzione:
Cambogia (Phnom Pehn e Angkor Wat )+ Laos (Vientiane e Luang Prabang) + Vietnam (Hanoi) + Myanmar (solo se mi raggiunge Annika, mamma stai tranqui).

L'unica sicurezza è che il weekend del 22 giugno sarò in Laos perchè mi devo vedere con un'amica. Per il resto devo valutare un po' di fattori, il più importante dei quali è il visto per tornare a Shanghai. Già, perchè ormai sta diventando complicatissimo ottenere anche un semplice visto turistico. La menata oggettiva è che a luglio dovrei giusto giusto traslocare... Ma diciamo che anche a livello psicologico è una gran rottura. Cmq in questo senso non ci sono alternative: o aspetto o aspetto. Per ora è tutto. Baci ci sent nei prox gg.

25 aprile, 2008

Da sotto il piumone

Ma che carino questo film. Juno. Credo che in italia sia uscito da poco. Davvero adorabile: lei e (quasi) tutti gli attori, lo stile narrativo, i dialoghi, la colonna sonora, la fotografia. Tutto tutto troppo carino. Quell'originale studiato che trascende un po' nel fighetto, ok, ma perchè sputarci sopra se l'effetto è così gradevole, no?
Quando trovo film come questo mi viene voglia di restare sveglia tutta la notte.

Accuso una certa stanchezza ultimamente. Alla routine si somma l'attesa e bla bla bla e il mio umore ne risente. Anche il blog ne paga le conseguenze, ve ne sarete ben resi conto anche voi. Per questo scrivo poco. Per questo, poi, è un piacere trovare film così, che ti riempiono la serata di colori.

Forse è meglio andare a dormire contenti.

15 aprile, 2008

La malinconia è la gioia di sentirsi tristi?

Sarà anche vero. Ma in un certo senso preferisco provare nostalgia, perchè si fonda su qualcosa di più solido e mi risulta più facile da gestire. E' un periodo così. Vivo le mie giornate pensando a quello che tra poco non avrò più. Non ce la faccio proprio a godermi gli ultimi mesi a Shanghai. In un certo senso vorrei fosse già il 10 giugno, data della mia partenza per Bangkok*. Quando vivo momenti di confusione e di incertezza sono bravissima a temporeggiare. Ora che mi sono data un termine non riesco a gestire l'attesa.

Scusate se non rispondo di nuovo ai commenti ma, come vi dicevo sotto, in questi giorni è di nuovo impossibile. Cmq: 1. giusto per dovere di cronaca, il blog ho intenzione di chiuderlo in corrispondenza della mia partenza da Shanghai. Quindi, vi deluderò, ma niente Sora Laura e affini, micioni miei. 2. anonimo dell'ultimo commento non dire così che mi emoziono, sono un po' instabile ultimamente! ;-)

*vi devo ancora raccontare del mio progetto per il mese di giugno, magari nel prossimo post visto che ora mi devo mettere a lavorare.

10 aprile, 2008

Paris, je t'aime

Devo dire che, da quando penso seriamente al post-Shanghai, la soluzione che continuo a ritenere più sensata è quella di andare a vivere a Parigi. Ci sto riflettendo da un po'. Parigi è comunque vicina a casa e vicina a Roma. Beh, più o meno, ok, ma in aereo è un attimo comunque. Ammetto di non sentirmi assolutamente pronta a un rientro definitivo in Italia. Non sono certa di potermi abituare al provincialismo italiano dopo aver vissuto in una città come Shanghai. Non voglio fare discorsi snob. Io adoro l'Italia ma quello che mi piace del mio paese non ha nulla a che vedere con la reale vivibilità delle sue città. Dovrei provare a fare una stima di alcuni fattori. Una lista dei pro e contro comparando Shanghai/Paris/Roma e vedere che ne esce fuori. Solo che non sono mai riuscita a stilare una lista di questo tipo in vita mia. Sono decisamente poco analitica. Ma cavolo ora ci provo comunque. Vi aggiorno naturalmente appena finita. Se ce la faccio.
Ah, solo una cosa: negli ultimi giorni di nuovo non riesco a commentare ma ci tenevo almeno a fare il benvenuto al Della nel mondo dei blogger!!
Baci a tutti!

06 aprile, 2008

Ditemi una cosa:

Ma questi video trashissimi li mandano in televisione o sono solo una perla del web?

05 aprile, 2008

Meta-introspezioni

Sono sempre stata sensibile alle coincidenze. Soprattutto quando escono fuori da un libro o da un film. E così, quando questa mattina ho visto Mysterious murder in Manhattan, ammetto di aver dato forse un peso eccessivo alla scena della resa dei conti, che avviene in un teatro pieno di specchi. Il fatto è che all'interno di questo teatro è proiettata la famosissima scena del labirinto degli specchi de La signora di Shanghai. In quel caso una resa dei conti iperbolica, direi. Sapete che amo un po' drammatizzare. E, dopo avere passato una settimana abbastanza intensa sotto il profilo delle scelte personali, non ho proprio potuto farne a meno. Come se non bastasse oggi pomeriggio ho scelto a caso un altro film, tra quelli mai visti, dal cofanetto di Woody: Another Woman. Un capolavoro che inizia con la Gymnopédie numero 1 di Satie, una delle mie colonne preferite per le elucubrazioni mentali. E già mi potrei fermare qui, forse. Solo che il leitmotiv del film è la ricerca di se stessi attraverso gli altri e, data la metafora dello specchio su cui rimugino da questa mattina, mi è più o meno esplosa un'ossessione. L'unica cosa che vorrei fare è stare seduta sul letto (proprio come sto facendo ora) a scrivere e pensare. E invece, giusto per non allontanarmi prematuramente dalla superficialità della vita shanghainese, ora mi vesto e vado a una festa di compleanno. Ma mi porterò uno specchietto in borsetta, non si sa mai...

Davanti allo specchio

(The Lady from Shanghai)

Psy: What is it that enrages you?

Another woman: Life.
Psy: Life?
Another woman: The universe. The cruelty, the injustice, the suffering of humanity, illness, ageing, death.
Psy: All very abstract. Humanity, don’t worry about humanity all the time. Get your own life in order.
Another woman (molto poco convinta): Yeah.
Psy: We’ll continue tomorrow.

(Another woman si congeda. Entra Woman)

Psy: What would you say she was suffering from?

Woman: Self-deception.

Psy: Good. It’s a little general.

Woman: but I don’t think she can part with the lies.

Psy: No? Too bad.
Woman: Not that she doesn’t want to.

Psy: It’s precisely that she doesn’t want to. When she wants to, she will.


(Another woman, Woody Allen)

(Brezsny l'aveva previsto)

03 aprile, 2008

... sitting in my nowhere land, making all my nowhere plans for nobody

E' andata. Due giorni fa ho fermato il volo del rientro in Italia per il 6 luglio. Di voi, solo chi è stato a trovarmi e ha visto quanto ero/sono felice a Shanghai può capire il peso questa decisione. Chiaramente, se ci sono arrivata, è perchè sono riuscita a prenderla (più o meno) serenamente. A Shanghai sto ancora bene ma, sostanzialmente, comincio a patire troppo le carenze sentimentali e culturali di questa città. Vivere qui è come avere una relazione patologica con un uomo. E' tutta una questione di alti e bassi. O stai benissimo o stai a pezzi. Quando sei giù saresti disposto a mollare tutto da un momento all'altro, ma quando ti riprendi e vedi che vai subito a mille, hai un'illusione della felicità che ti frega in un nanosecondo. La vita di questa città è veramente una droga. La vita dell'expat, intendo. Ma anche quella degli indigeni, tutto sommato, non è così diversa. Gli shanghainesi vivono nell'illusione di poter fare tutto. Ed è davvero difficile sottrarsi a un rapporto malato o uscire da un delirio di onnipotenza. Io, in questi ultimi tre mesi, ovvero dal momento della mia "rinascita interiore" ('sto termine new age fa abbastanza accapponare la pelle ma passatemelo, va', che non me ne vengono in mente altri), ho deciso di non cedere più alle lusinghe di questa città tentatrice. Prima mi ero posta un limite un po' blando, ovvero: approfitto appieno della mia permanenza in Asia per visitare un po' di paesi che altrimenti chissà quando avrei l'occasione di vedere. Poi, una serie di circostanze hanno fatto precipitare la situazione: il matrimonio di S. che, comunque, mi avrebbe riportata in Italia a fine agosto (non scrivo il nome solo perchè non so se è stato reso ufficiale o meno dagli interessati); lo scadere del contratto di affitto a giugno e, negli stessi giorni, del mio visto semestrale; la possibilità di tornare in Italia per i mesi estivi, per avere il tempo di pensare a cosa fare della mia vita. Ecco tutto.
Per cui, il mio rientro in Italia è fissato. Ho ancora un progetto in cantiere, prima di partire, di cui vi renderò partecipi prossimamente... Intanto, la grande notizia ve l'ho data!
Buona giornata, vostra Mme (sempre lacrimevole ma tutto sommato abbastanza contenta di se stessa)

31 marzo, 2008

Che bella figata...


... quando dopo mesi e mesi di confusione comincia a profilarsi un orizzonte!

27 marzo, 2008

Là-crimevolissima

Didascalia: quando ero piccola mi chiamavano farfallina perchè non stavo mai ferma. Mi ci rivedo un bel po', nella bambina della foto.

Già di consueto vittima innocente del premestruo, questo mese in particolare mi sento facile preda di pianti selvaggi. Un paio di esempi.

1. Ieri sera arrivo a casa dopo una decina di ore di viaggio (tra i vari spostamenti con barche, aerei e taxi) e ritrovo tra la posta la mail di una delle mie più care amiche che mi annuncia il suo imminente matrimonio a settembre. Ora, da ateona indefessa quale sono, normalmente non attribuirei molto valore al fatto del matrimonio in sè. Ma in questo caso sì. E' stata in assoluto una delle notizie più belle ricevute nell'ultimo anno. E il suo modo pacifico e naturale - non saprei come altro definirlo - di raccontare questa decisione mi ha spalancato di nuovo una finestra sul mondo delle relazioni felici. Ogni tanto me ne dimentico, insomma.
2. Qui, devo avvertirvi, si manifestano più che mai i segni di una mia qualche perversione. Questa mattina arriva la scheda elettorale della circoscrizione estero per Annika. Azz, lo so. Nessuno di voi avrà voglia di andare a votare, 'sto giro. Ma quando mi accorgo di quello che tengo tra le mani, dopo aver firmato la ricevuta del postino, il mio senso civico esplode... il tutto si esaurisce in una modesta lacrimuccia, ok, ma la commozione è sincera, ve l'assicuro.
3. Avendo l'impegno improrogabile di questo matrimonio decido di fissare la data del mio rientro a subito dopo le vacanze estive (questo è un altro capitolo, se ne parla prossimamente). Mi chiama Silvia e mentre le comunico la data prescelta mi accorgo che non riesco nemmeno a pronunciare la frase "me ne vado" che subito mi si ingolfa la gola e mi si riempiono gli occhi di lacrime. Vi faccio notare, se già non ci avete fatto caso da soli, che siamo a marzo. Prevedo mesi felici.
4. Giusto perchè ieri sera ero molto stanca e non ero certa di aver colto tutte le sfumature della mail della futura sposa questo pomeriggio me la rileggo e riesplodo nuovamente in un pianto dirotto. Va detto che, evidentemente, ci sarà anche una bella dose di compiacimento in questa caccia alle manifestazioni commoventi!

Poichè, ve ne renderete conto voi stessi, avete a che fare con un soggetto emotivamente instabile, vi prego di non fare affidamento su quanto detto a proposito del mio rientro definitivo. L'intenzione c'è ed è seria. A settembre sarò in Italia, questo è sicuro. Per quanto riguarda la questione del definitivo ci sto riflettendo tanto ma per me è davvero una decisione difficile da prendere e richiede molta fatica. A voi, a pochi di voi, costa al massimo un po' di pazienza...

Buona notte chéris!

20 marzo, 2008

In breve

Sto approfittando di hide-x per scrivere. Già, perchè Blogger al momento non funziona. Questo paese, come saprete anche meglio di noi che siamo in loco, sta vivendo un momento critico dal punto di vista della libertà d'espressione. Per favore evitate commenti al riguardo. Tra l'altro nei prossimi giorni non ci sarò (fino a mercoledì per l'esattezza). Me ne vado a passare qualche giorno nelle Filippine con Alessio e Simone. Tutto organizzato ieri notte, ecco perchè non vi avevo ancora detto nulla! Spero di potervi raccontare al mio ritorno. Ma magari capiterà l'occasione di farvi un saluto anche da là. Un abbraccio a tutti, vostra Mme

18 marzo, 2008

Al di là delle nuvole

Uno degli argomenti tabù mai affrontati in questi mesi: la mia vita sentimentale. Niente rivelazioni (mi immagino già un paio di persone che fanno un salto sulla sedia... buoni, va'), solo poche considerazioni. Tra l'altro ho un certo sonno e non so per quanto avrò voglia di scrivere. Ma ho appena cominciato a guardare Al di là delle nuvole e la scena di (non) sesso tra Kim Rossi Stuart e Inès Sastre mi ha messa di fronte a uno specchio. Mi sono vista in sospensione. Nulla di nuovo, a dire il vero. E' che per mesi, gli ultimi 11 per l'esattezza, mi sono sentita in una situazione di squilibrio, incapace di avvicinare e lasciarmi avvicinare. Solo ora che ho l'impressione di avere ritrovato il mio baricentro, mi rendo conto di quanto mi sono chiusa in me stessa. Sto prendendo coscienza di una condizione in cui mi trovo da tempo ma non ne riesco a uscire. Forse sono troppo impaziente ma quando mi accorgo di un mio limite automaticamente sento la necessità di superarlo. Così ora vorrei sciogliere il filo che mi tiene sospesa e ricominciare a camminare nel modo reale. E invece... sono sempre qui.
Sarebbe bello che qualcuno mi rapisse e non lasciasse decidere a me quando sono pronta.

13 marzo, 2008

Frozen in Shanghai!

Sabato pomeriggio ho assistito con Monica, Filippo e dei suoi amici a questa pseudo-performance artistica in Nanjing lu. Ero incaricata di fare foto, quindi non ho potuto partecipare direttamente. Ma Monica sì. Molto divertente. Soprattutto l'intervento finale dei poliziotti per ripristinare l'ordine pubblico. Giusto dei poliziotti cinesi... :-)