In un impeto nostalgico, nonostante le promesse di non leggere più i quotidiani online italiani, vado a farmi un giro su Repubblica online. Per associazione casuale di link capito su questo articolo, in cui si tessono gli elogi dell'arte contemporanea cinese, nuovo mercato di riferimento dello scenario mondiale: "quello che detta nomi, quotazioni e tendenze. Quello più ammirato. Quello più comprato". Mio dio, vi prego no. Vivo a Shanghai, l'arte contemporanea è una mia grande passione ma, vi assicuro, la situazione di Shanghai (non di Urumuqi, dico di Shanghai) è qualcosa di agghiacciante. Le poche esposizioni belle viste qui in un anno e mezzo erano tutte di artisti stranieri. Ammetto di non bazzicare un granchè per musei e gallerie, ma solo come conseguenza della monotonia di quanto viene proposto generalmente. Bleah. Pop art cinese??? Ma siamo nel 2008! Possibili spiegazioni:
1. Solito articolo ad effetto: la Cina tira su tutto, bene, allora parliamo anche dell'arte cinese.
2. Shanghai è tagliata fuori dal circuito artistico mondiale.1. Solito articolo ad effetto: la Cina tira su tutto, bene, allora parliamo anche dell'arte cinese.
3. L'arte contemporanea è fottuta.
5 commenti:
Io voto la terza ipotesi. Non ci resta che accaparrarci qualche pezzo unico nelle televendite notturne su telemarket. Ultimamente facevano pure dei gran sconti.
...a questo punto meglio i "Mao-nanetti" da giardino!
Ma che pretendiamo da questi poveri cinesini, oppressi per decenni, contadini e operai comunisti, impauriti, ignorati e ignoranti...che si mettano pure a fare arte?!?
Ora devono concentrarsi sull'economia e, quando capiranno il vero scopo del capitalismo, ossia il maggior guadagno possibile con il minor lavoro possibile e smetteranno di ammazzarsi e produrre 24 ore su 24 per un tozzo di pane, allora sì che inizieranno a fare gli artisti, e, ahimè, ho paura che ci batteranno anche in quello.
Ho un'idea.
Sterminiamoli tutti.
Chi si unisce?
Dittatore Marco.
Dittatore Marco, qs mattina mi sono svegliata con la vena sterminatrice... una decina di cinesi urlanti sotto la mia finestra, un camion con dei vasi dentro: qualche genio ha allestito un banchetto per vendere delle piante proprio nella mia viuzza (vi faccio notare che si tratta di una strada privata), esattamente a sei metri in linea d'aria dalla mia stanza. Poi però alzo gli occhi e vedo un cielo meraviglioso, quasi italiano, apro la finestra e fa caldo, l'aria sembra quasi pulita... ahhh, che figata, mi sembra di non sentirli nemmeno più parlare!!
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