26 novembre, 2006

La solita domenica mattina (da blogger insonne e alcoolizzata)

Prima di tutto: auguri alla mia Martina che non riesco a sentire da tanto ma che spero stia bene. Oggi compie 29 anni...
Ieri sera ho bevuto e mangiato eccessivamente. Siamo stati a fare un aperitivo in un locale del Suriname e poi a cena al Paulaner, cucina tedesca ovviamente pesantissima ma buona. Il Wiener Schnitzel con l'insalata di patate maionesosissima (avete presente? quella col prezzemolo, io la adoro) ci stava tutto. Mi ha fatto venire voglia di un viaggio in Europa. E' esattamente la prima cosa che mi viene voglia di mangiare quando entro in suolo tedesco (insieme al panino con il wurstel e i crauti, of course). E c'erano anche i bretzel con una specie di foie gras, spero non cinese, da spalmare. Capito che figata?
Ed eccomi qui, sveglia alle 7 di mattina: la solita solfa della domenica. Dovrei mettermi pure a lavorare ma non riesco ancora bene a connettere. Ho appena chattato con Giulia K, la cui notte brava deve ancora avere inizio (è a Boston, 11 h indietro). Abbiamo evocato un'immagine di noi nel futuro. Sciure sessantenni, ci ritroviamo al Savoia a bere Martini alle 10 del mattino. Ore e ore intente a raccontare cazzate, a litigare perchè lei vuole fumare e quindi vorrebbe stare seduta fuori anche se fa -20°. Io che le rubo le tartine dell'aperitivo. Lei che fa la magnanima (io non ho accondisceso a sederci fuori, ma Giulia è superiore...) e me le lascia tutte, soprattutto quelle col surimi. Riesco quasi a vedere come siamo vestite. E' strano perchè se mi immagino tra 30 anni con un qualche mio amico, il posto in cui mi vedo è quasi sempre un bar e davanti a me c'è sempre una sostanza alcoolica.
Esempi:
- con il Gian: il bar della sit-com (troppo facile). Birra alla spina a ripetizione.
- con Cindo: Wine bar. Vino rosso.
- con Pietro: bar scassato in collina. Birra in bottiglia da asporto.
- con Elena e Sarita: bacari a Ve. questa volta spritz a manetta.
- con Enrica: Savoia. Martini bianco. Sabato mattina, subito dopo Giulia.
Non continuo ma l'andazzo è chiaro, no?
Ora prendo coraggio e apro Excel. Lo faccio con la pagina del blog ancora aperta. Un approccio graduale, poco traumatico.
Ecco, fatto.
Il prossimo passaggio è preparare un altro the. Poi attacco a lavorare. Giuringiurello (!).

6 commenti:

Giulia K. (aka MeiMei) ha detto...

riesco anche ad immaginare la mia espressione..ma si sai quell'espressione che dice il jan...magnanima...ovviamente vestite patrizia pepe...ci sarà ancora ????

madame ha detto...

pensavo esattamente a "quella" espressione!

Giulia K. (aka MeiMei) ha detto...

comunque si scrive wishy washy....ho controllato sul dizionario.....maledette gilmore girls

Anonimo ha detto...

Che forte la vostra proiezione futura!

E so anche cos'e' lo Shikumen..Wikipedia docet:
"Un tratto culturale tipico di Shanghai è l'abitazione di tipo Shikumen: consiste in edifici di due/tre piani a mattoni neri/grigi. Ogni abitazione è collegata alle altre e disposta in stretti vicoli. Ogni vicolo ha un'entrata caratterizzata da un arco di pietra il cui nome è letteralmente Shikumen....."
Ma adesso come collegamento usano le magliette?! I soliti cinesi!

Unknown ha detto...

Io pensavo fosse un supereroe....grazie alessia...minchia quante cose ci impari...!

madame ha detto...

Bravissima Ale... avevo fatto altre foto ma non sono venute granchè... cmq gli shikumen sono molto belli. C'è un romanzo-giallo carino, ambientato a Shanghai, in cui i protagonisti vivono in uno shikumen. Mi sembra che sia "Quando il rosso è nero" di Qiu Xiaolong. Se vi interessa...