Viaggiare per il Laos è qualcosa di incredibile. In assoluto uno dei posti più belli in cui sia stata in Asia. Sono stati giorni davvero intensissimi. La prima, rapida tappa è stata a Vientiane, la capitale, dove mi sono trovata con Sara e Filippo (che abbiamo scoperto chiamarsi Costante di secondo nome → da qui il suo nuovo soprannome “Cocò”). Dopo aver visitato i templi principali, aver gustato una cena piccantissima lungo il Mekong ed essermi fatta fregare 200 euro in hotel, ci siamo diretti in bus verso Vang Vieng, il paese dei fricchettoni. Un posto sperduto tra le montagne, con alcuni localini lungofiume e un piccolo centro pieno di bar dove trasmettono puntate di Friends da mattina a sera. La località è carina ma principalmente meta di turismo mooolto giovane e mooolto cannaiolo. Non a caso la bevanda locale per eccellenza è l’happy shake, definito così perché corretto con marijuana. Noi abbiamo preferito non sperimentare cose strane (giuro!) e ci siamo divorati una cena strepitosa da Nokeo, una locanda laotiana gestita da un signore troppo carino (i laotiani sono un popolo eccezionale, nella mia personale classifica asiatica sono secondi solo ai balinesi, NdM).
Dopo Vang Vieng altro autobus, altro viaggio di 6 ore, questa volta diretti verso Luang Prabang, finora il “pezzo forte” del viaggio in questo paese. Casette deliziose e vecchie ville elegantissime, ogni due metri un tempio buddista, tanti tanti monaci giovanissimi in giro per la città, una natura incredibile e un clima caldo ma non troppo umido… insomma un vero e proprio paradiso terrestre. Giri in bici, bagni alle cascate e visite ai templi sono state le attività principali di questi due giorni a Luang Prabang, Domani io e Cocò ci muoviamo verso la frontiera tailandese: due giorni di navigazione sul Mekong, con tappa intermedia a Pak Beng, un paesino sperduto dove non credo ci sia molto da fare e in cui dubito troverò un internet cafè. Mi dispiace molto lasciare Luang Prabang e salutare Sara, che torna a Shanghai. Sul blog è probabile scriva da Bangkok dove, se tutto va bene, dovrei arrivare il 26 pomeriggio.
E’ iniziata la mia “ultima” settimana asiatica...
Dopo Vang Vieng altro autobus, altro viaggio di 6 ore, questa volta diretti verso Luang Prabang, finora il “pezzo forte” del viaggio in questo paese. Casette deliziose e vecchie ville elegantissime, ogni due metri un tempio buddista, tanti tanti monaci giovanissimi in giro per la città, una natura incredibile e un clima caldo ma non troppo umido… insomma un vero e proprio paradiso terrestre. Giri in bici, bagni alle cascate e visite ai templi sono state le attività principali di questi due giorni a Luang Prabang, Domani io e Cocò ci muoviamo verso la frontiera tailandese: due giorni di navigazione sul Mekong, con tappa intermedia a Pak Beng, un paesino sperduto dove non credo ci sia molto da fare e in cui dubito troverò un internet cafè. Mi dispiace molto lasciare Luang Prabang e salutare Sara, che torna a Shanghai. Sul blog è probabile scriva da Bangkok dove, se tutto va bene, dovrei arrivare il 26 pomeriggio.
E’ iniziata la mia “ultima” settimana asiatica...
2 commenti:
Ma non ti senti un po' un'esploratrice, un Tiziano Terzani, una tigre della Malesia in giro per l'Asia all'avventura?!?!
Cara Laura,
ed io ti aspetto con tante bottiglie di vecchio e pregiato Gattinara.
Preparo un po' di libri russi e molto oppiaceo per le nostre soirée.
Baci, Tuo Robert
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